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Nel 50° anniversario della morte di Franco Serantini, giovane anarchico brutalmente picchiato dalla polizia durante una manifestazione antifascista e lasciato morire in carcere, vogliamo ricordare che a tutt'oggi non esiste una verità giuridica sul caso o meglio esiste la sentenza del giudice istruttore Angelo Nicastro del 1975 nella quale si afferma di «non procedere in ordine al delitto di omicidio preterintenzionale in persona di Serantini Franco per esserne ignoti gli autori». Ci chiediamo se verrà mai individuata la responsabilità per i fatti accaduti tra il 5 e il 7 di maggio 1972, se qualcuno di coloro che furono coinvolti in quella vicenda non si sentirà mai in dovere di fare ammenda e riconoscere le proprie colpe, e se qualche autorità non riterrà che anche per questo caso non sia necessario fare giustizia, come per altri avvenuti in quel periodo ed oggetto in questi anni di grande enfasi, sia nel mondo politico che sulla stampa nazionale. Questa è la ragione del libro: offrire uno strumento di approfondimento basato su una minima parte dei documenti, gli scritti e le testimonianze sulla storia di Franco e sulla sua memoria, per trasmetterle alle future generazioni.